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Al ridotto “Pirandello” un incontro con MariaGiovanna Luini

MariaGiovanna LuiniQuanto e come si influenzano a vicenda scrittura e professione medica? A questa domanda si propone di rispondere “Dedicato a Giovanna”, incontro promosso dal teatro Sociale di Busto Arsizio, dall’associazione culturale “Educarte” e dalla Fondazione comunitaria del Varesotto, in collaborazione con la cartolibreria centrale “Boragno”.

Martedì 13 aprile, a partire dalle 21.00, il ridotto “Luigi Pirandello” apre, infatti, le proprie porte alla scrittrice MariaGiovanna Luini, nome d’arte della dottoressa Giovanna Maria Gatti, chirurgo senologo e responsabile della comunicazione all’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano.
L’appuntamento, che vedrà la partecipazione degli attori del teatro Sociale, sarà dedicato alla presentazione di tre romanzi brevi che l’autrice, lecchese di nascita e milanese d’adozione, ha pubblicato negli ultimi anni: “Una storia ai delfini” (Edizioni Creativa, 2007), la cui introduzione è stata curata da Umberto Veronesi, “Le parole del buio” (Edizioni Creativa, 2008) e “Diario di melassa” (Historica Edizioni, 2009).

In questi tre libri «declinati al femminile», vengono affrontati temi difficili e di grande attualità come la depressione, il dolore dell’abbandono e della perdita, la malattia, la pedofilia, i disturbi del comportamento alimentare, ma si parla anche, e soprattutto, di sentimenti: amore, tradimenti ed erotismo.

E’ questo il primo incontro che MariaGiovanna Luini, direttore della collana «Piccole Storie» di edizioni Creativa e consulente della TaoDue Novafilms, ha con il pubblico bustese. Ma è un incontro, questo, che nasce da lontano: «A Delia Caielli e al teatro Sociale di Busto Arsizio –spiega la scrittrice- mi lega un’amicizia profonda che dura da anni. La serata dedicata ai miei libri mi onora e commuove, e il sostegno che grazie all’iniziativa verrà dato a Ieo rende ancora più importante questo appuntamento».
“Dedicato a Giovanna” offrirà l’occasione per parlare anche di medicina e scrittura. Sono, infatti, sempre più i doc-writers, i cui libri trovano spazi sugli scaffali delle librerie italiane e, in alcuni casi, diventano veri e propri best-seller. Basti pensare ad Andrea Vitali, Lorenzo Licalzi, Ugo Mazzotta, Cesare Melchiori e Vittorino Andreoli.

A dimostrazione che quella tra penna e camice è un’affinità elettiva non rara esistono, poi, anche due realtà associative di medici scrittori: una italiana, l’Amsi, e l’altra internazionale, l’Union mondiale des escrivains médecins. Anton Cechov, autore di capolavori quali «Zio Vanja» e «Il giardino dei ciliegi», non era, dunque, l’unico a vivere una doppia vita, in bilico tra arte e scienza, dichiarando: «La medicina è la mia legittima sposa, mentre la letteratura è la mia amante: quando mi stanco di una, passo la notte con l’altra. So che è irregolare, ma così è meno noioso, e poi nessuna delle due ha niente da perdere a causa della mia infedeltà».

L’incontro è a ingresso libero e gratuito. Per informazioni è possibile contattare la segreteria del teatro Sociale di Busto Arsizio allo 0331 679000 o consultare il sito internet www.teatrosociale.it.

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