Gamification, il gioco come strategia per conquistare l’utente

Ultimamente si sente molto parlare di “Gamification” come di una strategia molto efficace per creare engagement, promuovere la lealtà, la condivisione e conquistare nuovi clienti. Creando pathos ed eccitazione, sfidando l’individuo e, infine, gratificandolo, si genera in lui un comportamento interattivo e lo si invita a compiere determinate azioni. Attraverso il gioco, si coinvolge l’utente in un’esperienza che fa leva su bisogni come la competizione, il riconoscimento, l’identità e l’appartenenza ad un gruppo.

Dai social media al mobile marketing, “Gamification” sembra essere diventata la parola del momento.  Ma cosa si intende con “Gamification“? Innanzitutto è bene tenere presente che il termine non è l’equivalente di “game” (gioco). Gamification è piuttosto l’applicazione del concetto di gioco ad esperienze che non presupporrebbero un aspetto ludico, con lo scopo di coinvolgere e divertire l’utente.

Vediamo nello specifico chi sono gli utenti/giocatori. Secondo un report di Forrester del maggio 2011, il 65% dei giocatori di Xbox sono maschi, il 59% dei “giocatori sociali” sono donne, mentre gli utenti che giocano da dispositivi mobili sono equamente divisi tra uomini e donne. Anche l’età dei giocatori è eterogenea: si pensi che il 23% di coloro che amano i giochi sui social network hanno un’età compresa tra i 45 e 65 anni.

Perché questo tipo di utenti è importante per le aziende e in che modo i marketers dovrebbe fare leva su di loro? Semplicemente si è rilevato che i giocatori tendono ad essere più motivati,  ​​rispetto ai non-giocatori, nell’essere collegati ad altri utenti e mostrano una propensione superiore alla media ad interagire con i brand sui social network.

Introdurre la Gamification nel marketing significa sfruttare 3 fattori:

– le dinamiche di gioco, vale a dire punti, classifiche, livelli, sfide, conquiste, che possono essere, ad esempio, le pecore virtuali da mettere nella propria fattoria

– le meccaniche di gioco, ovvero situazioni in cui si fa qualcosa per ottenere una ricompensa o si evita di fare qualcos’altro per non incorrere in una punizione

– la ricompensa: premiare determinate azioni dell’utente per gratificarlo e soddisfare i bisogni di competizione e riconoscimento che lo spingono a giocare

Perchè la Gamification funziona?

Brevemente, si potrebbe dire che la Gamification è efficace perché ruota attorno al senso di “progresso“.

Nel 2010, la Harvard Business Review ha reso noti i risultati di uno studio su ciò che motiva le persone nello svolgere il proprio lavoro. A centinaia di persone è stato chiesto di tenere, per diversi anni, un diario giornaliero in cui appuntavano ciò che le motivava ​​giorno per giorno. La risposta, nella stragrande maggioranza, è stata “il senso di progresso”.

Le meccaniche di gioco sono essenzialmente un insieme di strumenti che misurano e quantificano il progresso. Per progresso, nel contesto della Gamification, si intendono azioni che conducono ad un avanzamento, come raccogliere cinque punti in più per salire di livello, effettuare il check-in in un luogo più volte per ottenere un badge, comprare un coupon insieme ad altre 100 persone per avere uno sconto. Quest’ultimo caso spiega come mai Groupon è una delle aziende con la più alta crescita di sempre: si tratta di un meccanismo che sfrutta i 3 parametri chiave della Gamification: le meccaniche di gioco (una barra di avanzamento segnala quante persone hanno comprato un coupon e quante ancora ne servono per “sboccarlo”), le dinamiche di gioco (farai un ottimo affare grazie all’aiuto degli altri utenti) e il premio (il coupon stesso).

Per saperne di più, date un’occhiata a  gamification.it o, se ve la cavate bene con l’inglese,  a gamification.org

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