Unusual Christmas Tale

Ci sta, una storia di fiducia e di buoni sentimenti. Una volta tanto.

Ero nella sede di un noto corriere internazionale, a Milano. Prima di me davanti al bancone, una signora chiede di acquistare una scatola d’imballaggio per spedire un panettone, una moka e due confezioni di caffè in Thailandia. Le viene risposto che non è possibile spedire generi alimentari, perché se il destinatario non presenta un’autorizzazione dal Ministero competente, verranno bloccati.

Delusa, la signora mormora fra sé: “Nemmeno un panettone posso mandargli…”

Tanto basta per incuriosirmi: le faccio un sorriso che la invita a raccontare. Ed ecco qua la storia.

Tre ragazzi milanesi, Carlo Suriani, Ennio Rancati e Alessandro Vicinanza, si sono trasferiti a Bangkok perché in Italia non trovavano risposte. Tre storie diverse, un laureato, un giramondo genio dei motori, un terzo disilluso da esperienze deludenti, fanno fagotto e via. Aprono un sito: www.italian3p.com, che piace a Google ed è subito molto visitato. In esso, una sezione aperta a tutti i giovani italiani sparsi per il mondo, per condividere la loro esperienza e dare dritte, suggerimenti, segnalazioni. Vorrebbero collegarsi alle agenzie di viaggio, ai siti di turismo, alle compagnie aeree, a qualche rivista. Vorrebbero una radio italiana amica che li adottasse per parlare direttamente ai loro coetanei. Pubblicano fotografie spettacolari e una pagina al giorno, a turno.

E dov’è la storia di Natale?

E’ nel panettone che la signora voleva spedire: “Sono la madre di uno dei tre. Mamma mediterranea, che soffre di nostalgia per la creatura e paventa le feste senza di lui, ma anche una madre molto fiera. A chi dice che i ragazzi di oggi sono tutti viziati, bamboccioni, senza spina dorsale rispondo che non è vero, se si hanno le idee chiare, la capacità di mettersi in discussione e la testa sulle spalle tutto è possibile, anche trovare un lavoro subito. Che i figli hanno il diritto di essere liberi di scegliere, anche se le loro svolte di vita non assomigliano per niente a quello che noi avremmo voluto per loro, condizionati come siamo dalle nostre. E che spero che mio figlio e i suoi amici siano tre persone che rendono onore all’Italia e a loro stessi”.

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