C’era una volta Facebook…

Se avete ricevuto anche voi  questa mail “Xxxxx ti ha invitato a entrare con lui in Google+”, fate parte anche voi degli “eletti” che, in anteprima, possono dare un’occhiata all’ultimo nato in casa Google.

Sul web se ne leggono di ogni anche da parte di chi, ancora, non può accedervi. Così, ci sentiamo di dover rassicurare i nostri lettori dicendo che noi parliamo avendo visto e provato.

Descrivendolo brevemente, concordiamo con chi trova che il layout rispecchia pienamente Facebook. Anche in questo social, infatti, troviamo un profilo personale con foto in alto a sinistra, facce dei contatti sotto la propria immagine, una home e la  pagina delle foto e degli album (ah! una differenza! le notifiche appaiono in alto a destra e non a sinistra!!).

Tralasciando le futilità, c’è da dire che la logica sulla quale si basa Google Plus è un tantino differente.

Ogni individuo, nella vita reale, riveste più ruoli. Un ipotetico Mario Rossi è un manager in giacca e cravatta, è padre e nonno con due figli e tre nipoti, è un discreto giocatore di scacchi nel circolo del paese, è un ex studente dell’Università del “Paese che non c’è”. Google, ha pensato proprio a quest’uomo che, ogni giorno, si loggava in tre/quattro social differenti in base a che si trattasse di lavoro, interessi o relazioni personali.

Google ha pensato di rispecchiare, in un unico social network, quelle che sono le interrelazioni sociali della vita reale. Google ha creato le Cerchie, il cui funzionamento, si discosta nettamente dal concetto semplicistico di liste in Facebook.

Con le cerchie, il signor Rossi, potrà finalmente scrivere status personali senza che venga poi deriso in ufficio, potrà, con più facilità, postare foto di gioventù in modo che vengano viste solo dai compagni universitari e, infine, potrà anche gestire, con lo stesso account, i clienti del lavoro senza che questi vedano le foto in costume da bagno. Non era forse questa una delle limitazioni di Facebook che ci costringeva ad avere più account?

Un mix che ha inglobato alla velocità e facilità di condivisione, tipiche del meccanismo follower/following di Twitter, l’emotività e spensieratezza delle friendship di Facebook.

Inconvenienti o aspetti negativi? Ce ne sono e non pochi.

Innanzitutto, siamo di fronte a un colosso che più volte, spinto dalla bramosità di essere invincibili su tutti i fronti, ha cercato di avvicinarsi ai social, accumulando uno dietro l’altro clamorosi insuccessi. Va bene aver voglia di innovare, ma bisogna anche saper fare questa benedetta  analisi SWOT!

Secondo: staccarsi da Facebook sarà veramente difficile specialmente se non ci sarà la possibilità di ricerca automatica dei contatti, da uno all’altro social, o se non vi sarà un minimo di integrazione. In fondo, chi ha voglia di ricominciare da zero? In più, il padre di Facebook, Mark Zuckerberg, non sembra in alcun modo intenzionato a lasciarsi sfuggire i propri “amici”e il caso di Michael Johnson ne è la prova concreta.

Terzo: Si parla di già dieci milioni di utenti, ma chi riceverà l’invito si renderà conto di trovarsi in un desolante deserto. Ehilà…c’è nessuno??? Inoltre, se questa volta gli esperti di Mounain View ci hanno azzeccato, la migrazione avverrà a lungo termine e, nel mentre, si avrà solo la scocciatura di loggarsi in un ulteriore network.

La guerra tra i social è iniziata! E mentre aspettiamo gli esiti di questa Social Circles Revolution del “Big G”, consigliamo di non farsi trovare impreparati. In fondo, a mettere sul proprio sito o blog il Button +1, ci si impiega davvero poco!

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