Papa Francesco prescrive la “Misericordina”

Domenica 17 novembre in Piazza San Pietro, Città del Vaticano, Papa Francesco mostra ai suoi fedeli una scatolina simile a quella di un farmaco: “è Misericordina” afferma il Papa, “una medicina spirituale che fa bene al cuore, all’anima, a tutta la vita”.

Così, dal balcone da cui solitamente arrivano le parole di conforto e sostegno che i fedeli attendono, e che il pontefice settimanalmente elargisce, spunta l’ormai nota scatolina, che in realtà contiene un rosario, e che è stato distribuito ai fedeli presenti.

Questo “gadget” della fede è stato realizzato in circa ventimila pezzi, la scatolina è accompagnata da un’immagine della Divina Misericordia e da quello che sembra un vero e proprio bugiardino (tradotto in quattro lingue: italiano, polacco, spagnolo e inglese); “La sua efficacia – si legge nelle istruzioni per l’uso – è garantita dalle parole di Gesù, bisogna farne uso quando si desidera la conversione dei peccatori, si sente il bisogno di aiuto, manca la forza per combattere le tentazioni, non si riesce a perdonare qualcuno, si desidera la misericordia per un uomo moribondo e si vuole adorare Dio per tutte le grazie ricevute. La ‘somministrazione’ prevede la recita della Coroncina alla Divina Misericordia. Non si riscontrano effetti imprevisti e controindicazioni”.

Quest’iniziativa, promossa da Konrad Krajevski, l’elemosiniere pontificio, è stata accolta dai presenti con un sorriso: come ricorda il Papa, è un modo “per concretizzare i frutti dell’Anno della Fede che volge al termine”, e allo stesso tempo, una trovata di successo che sta facendo discutere.

In primo luogo è da riconoscere che è un progetto di grande impatto a livello comunicativo: è un’idea particolarmente innovativa per un’istituzione conservatrice come la Chiesa, che sta cercando, con il nuovo Papa, di adattarsi ai nuovi tempi e alla società che cambia.

È infatti iniziata da qualche anno un’operazione che potremmo definire di “rebranding” per la Chiesa, a cominciare dalla decisione di lanciarsi sui social network, che ha avuto un impatto enorme sulla sua immagine e che mira ad avvicinare sempre più giovani nelle sue cerchie.

Tuttavia ci si chiede se sia del tutto consono per l’istituzione portavoce della Fede cristiana, testimone di sacralità e moralità, ricorrere a queste strategie non propriamente convenzionali per far parlare di sé. Certo è però che l’iniziativa, che ha fatto sorridere alcuni e lasciato perplessi altri, ha fatto notizia e ognuno vuole dire la propria sulla medicina prescritta dal Pontefice.

Altri ancora, invece, hanno preso troppo seriamente il messaggio del Papa e, mal interpretando le sue parole, si sono recati in farmacia sperando di trovare il sacro farmaco. È successo nell’area tuscolana: ”Buongiorno, avete la ‘Misercordina’?” è stata la richiesta di un fedele poco dopo l’apertura della farmacia.

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