Stampanti 3D: inizia la rivoluzione

Milano, 12 giugno 2014

In seguito alla sua creazione e alla scoperta delle sue funzionalità, qualcuno comincia già a parlare di quarta rivoluzione industriale; qualcun’altro, invece, ne vede un utilizzo limitato nonché un declino entro breve. Di cosa stiamo parlando? Della stampante 3D, ovviamente!

La stampante 3D è un dispositivo in grado di riprodurre oggetti tridimensionali. Partendo da un progetto realizzato attraverso un software di modellazione, l’oggetto ideato verrà “stampato” strato per strato.

Fino a poco tempo fa, si ricorreva alla stampante 3D per costruire oggetti di plastica di modeste dimensioni e caratterizzati da una struttura non troppo complessa. Da un paio di anni, però, la tecnologia della stampa 3D ha conosciuto un’evoluzione vertiginosa, tanto da rendere tali dispositivi degli oggetti davvero futuristici. Infatti, oggi le stampanti 3D vengono impiegate in molti settori, per esempio quello artigianale e architettonico, e nel mondo della moda e del design.

L’utilizzo in settori completamente diversi è possibile grazie alla grande varietà di materiali utilizzabili, i quali non si limitano più solo alla plastica. Possiamo citarne alcuni: resina, argilla, ceramica, metalli, vetro, titanio, ecc.

Negli ultimi mesi, sulla rete e su diversi quotidiani cartacei, vi sarà capitato di leggere di creazioni davvero singolari. Ad esempio, la società cinese “Winsun Decoration Design Engineering”, nel giro di ventiquattro ore, è riuscita a stampare un intero quartiere formato da dieci abitazioni da 200 metri ciascuna. Le case costruite sono soltanto dei monolocali, ma la società afferma di essere intenzionata a sviluppare dei progetti molto più ambiziosi. Chissà, magari tra una decina d’anni ci potremo stampare da soli la nostra casa, senza l’aiuto di professionisti del settore.

Nel settore della moda, invece, la stilista olandese Iris Van Herpen ha presentato una collezione di abiti interamente stampata in 3D.

Tale tecnologia promette di rivoluzionare anche il campo medico, abbattendo costi e migliorando le funzionalità: si pensi all’imprenditore Jeremy Simon che ha stampato la protesi di una mano. La protesi, rispetto a quelle attualmente impiegate, è più leggera e più facile da usare. Inoltre, costa nettamente meno: 50 dollari rispetto ai 42 mila attuali.

La stampante 3D, però, viene impiegata anche per cause meno nobili. Infatti, poiché non occorre possedere particolari conoscenze tecniche, molti soggetti stanno stampando in casa delle armi da fuoco funzionanti. Data la pericolosità del fenomeno, negli Stati Uniti è già stata presentata una proposta di legge per vietare la stampa 3D di armi.

Le creazioni citate sopra vi sembrano incredibili? Pazientate qualche anno e potrete vederne alcune davvero straordinarie. Infatti l’impresa “Systems and Materials Research Corporation” sta sviluppando un progetto per stampare cibo commestibile in 3D. L’università di Oxford, invece, sta lavorando per la stampa di cellule umane.

Non ci resta che aspettare e vedere!

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